Prova

LA STORIA

Non tutti i biscotti diventano ‘di famiglia’

Alcuni brand diventano parte della nostra storia, parte di noi.
CAMPIELLO è uno di questi.
La storia del brand CAMPIELLO deve molto al suo frollino d’eccellenza, il famoso Novellino della ‘nonna’.
Il più amato da generazioni per l’alta qualità delle materie prime come il latte fresco piemontese e il miele d’acacia.
Ingredienti semplici e genuini impreziositi da metodi e tecnologie uniche di lavorazione, da cui hanno preso vita negli anni, nuove bontà, sempre più in linea con la contemporaneità e i nuovi stili di vita.

Il Primo Novellino

1972

Nasce Il Novellino CAMPIELLO a Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo, dall’industria dolciaria Accornero.

Grazie ad un’importante campagna pubblicitaria sulla rete televisiva nazionale Il Novellino Campiello diventa uno dei marchi di “cose buone” più noti e apprezzati.

“Se son bello mi merito Campiello!”

1988

Nasce Campiello Srl

1994

Viene costituita la società Campiello S.r.l. prendendo il nome dal prodotto leader e il Novellino si veste con un nuovo pack che riporta la grande “A” di Accornero rossa.

La società Campiello S.r.l viene acquisita al 100% dalla PANEALBA.

Panealba acquisisce Campiello

2008

Il Novellino cambia veste

2009

Il frollino Novellino, uno dei biscotti italiani più famosi, si veste di una nuova grafica che valorizza i plus del prodotto. Meno 30% di grassi, il latte fresco e il miele di acacia.

Campiello è il Novellino diventa la comunicazione centrale nel nuovo pack, caratterizzato dall'inconfondibile cornice a rombi.

L'inimitabile diventa sempre più impattante

2012

Il Novellino ringiovanisce e si rinfresca grazie alla nuova veste grafica

2016

Il prodotto leader del mercato non è più solo il biscotto della “nonna” ma si modernizza nella veste grafica.

Dalla ricetta classica del Novellino nascono i nuovi gusti per soddisfare tutti i palati: integrale, al cacao e nocciole, alla cannella.

I nuovi gusti del Novellino

2017

Dopo oltre 50 anni, il marchio CAMPIELLO è ancora il più amato dagli italiani.
Quello di famiglia!

Dopo oltre 50 anni, il marchio CAMPIELLO è ancora il più amato dagli italiani.
Quello di famiglia!

Il Primo Novellino

1972

Nasce Il Novellino CAMPIELLO a Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo, dall’industria dolciaria Accornero.

“Se son bello mi merito Campiello!”

1988

Grazie ad un’importante campagna pubblicitaria sulla rete televisiva nazionale Il Novellino Campiello diventa uno dei marchi di “cose buone” più noti e apprezzati.

Nasce Campiello Srl

1994

Viene costituita la società Campiello S.r.l. prendendo il nome dal prodotto leader e il Novellino si veste con un nuovo pack che riporta la grande “A” di Accornero rossa.

Panealba acquisisce Campiello

2008

La società Campiello S.r.l viene acquisita al 100% dalla PANEALBA.

Il Novellino cambia veste

2009

Il frollino Novellino, uno dei biscotti italiani più famosi, si veste di una nuova grafica che valorizza i plus del prodotto. Meno 30% di grassi, il latte fresco e il miele di acacia.

L'inimitabile diventa sempre più impattante

2012

Campiello è il Novellino diventa la comunicazione centrale nel nuovo pack, caratterizzato dall'inconfondibile cornice a rombi.

Il Novellino ringiovanisce e si rinfresca grazie alla nuova veste grafica

2016

Il prodotto leader del mercato non è più solo il biscotto della “nonna” ma si modernizza nella veste grafica.

Dopo oltre 50 anni, il marchio CAMPIELLO è ancora il più amato dagli italiani.
Quello di famiglia!

MISSIONE

Un brand globale, rimasto sé stesso.

“Siamo arrivati in oltre 60 Paesi al mondo custodendo ciò che siamo, un ‘biscottificio’ artigianale.
Da sempre, la nostra sfida e visione è creare prodotti globali dal cuore sano e genuino.
Crediamo nella bontà dell’antica tradizione piemontese e nell’alta qualità friabile e fragrante,
valori che ispirano da sempre la nostra missione,
sostenuta ogni giorno, dalla passione autentica e instancabile, e da tecnologie innovative che restituiscono l’artigianalità di una volta.
Tutto questo nel rispetto della società, del territorio e dell’ambiente. Come vuole il nostro codice etico”
ALDO TESIO